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Un po' di storia...

La chiesa di san Biagio si trova a Cittiglio, su una piccola altura che domina il territorio circostante, abitata probabilmente già in epoca Preistorica. L’area fu occupata anche in epoca Romana come testimoniano alcune modanature e due epigrafi oggi conservate al Museo Civico di Como. Probabilmente la copia di una di queste venne utilizzata come antica soglia della chiesa fino al XIX secolo.
 
ETÀ LONGOBARDA o ALTOMEDIEVALE (VIII-X sec d.C.)
Intorno all’VIII sec. d.C. venne costruita la chiesetta, più piccola di quella attuale e dedicata anche a Sant’Andrea, intitolazione che poi venne persa nel tempo. Secondo quanto citato nel primo documento su S. Biagio, risalente all’11 giugno del 1235, l’edificio sorse come chiesa privata di proprietà della famiglia gentilizia di un castrum militare.
In questo edificio i membri della nobile famiglia potevano avere degna sepoltura. La chiesa si presentava ad aula unica con orientamento contrapposto a quello odierno, con altare ed abside tradizionalmente volti ad est (sotto l’ingresso attuale) e portale di accesso ad ovest.

PRIMA ETÀ ROMANICA (980-1020)
Venne abbattuta quasi completamente l’aula altomedievale presso la quale verrà costruito il campanile nell’angolo sud-est. La chiesa risulterà così ampliata di un terzo verso sud e verso ovest. L’ingresso a due o tre gradini permetterà l’accesso all’aula.
La torre campanaria venne dotata di una cella aperta su tre lati da bifore, rette da colonnine dagli arcaici capitelli a stampella. Proprio questa caratteristica ha permesso agli studiosi di datare il campanile tra la fine del 900 e il 1020.

SECONDA ETÀ ROMANICA (1050-1075)
Costruzione di un esonartece con destinazione funeraria, riservato probabilmente ai famigliari discendenti dei fondatori dell’originaria cappella. La struttura anteposta ad ovest si presentava per larghezza pari alle dimensioni della stessa aula religiosa e per lunghezza pari circa alla sua metà. La facciata dell’esonartece è attualmente visibile in sacrestia: dalle poche tracce di intonaco rimaste sopra l’arco d’ingresso, è possibile osservare la punta di una mitra vescovile forse appartenuta all’immagine del Vescovo Biagio, dipinto però in epoca rinascimentale.
Per un certo periodo di tempo, dunque, chiesa ed esonartece rimasero separati dalla facciata della chiesa stessa.


TARDA ETÀ MEDIOEVALE (prima metà del XIV sec. d.C.)
In quegli anni venne abbattuta la facciata divisoria tra chiesa ed esonartece perché fosse tutto trasformato in aula liturgica. Si alzò notevolmente il livello pavimentale dell’edificio.


1627-1635.
Grazie ai documenti delle visite pastorali, sappiamo che proprio in quegli anni venne cambiato l’orientamento della chiesa. Probabilmente a scopo funzionale venne abbattuta l’antica abside per creare un accesso all’edificio e la zona presbiteriale venne spostata ad ovest. Si decise di alzare nuovamente il piano di calpestio e di costruire la cripta-ossario addossata alla parete settentrionale dell’edificio.


Post 1722
Costruzione dell’attuale sacrestia.

XX sec. d.C.
Interventi di recupero strutturale e restauro dell’edificio.


Il campanile
L'ampliamento romanico fu contemporaneo all’edificazione della torre campanaria a sud dell’abside, all’interno della navata e in corrispondenza del suo angolo sud est. Si tratta di un campanile con cuspide originariamente ricoperta da piode, privo di partizioni architettoniche e di finestre o feritoie, ad eccezione della cella campanaria aperta su tre lati da bifore, rette da colonnine dagli arcaici capitelli a stampella. Secondo alcuni studi la struttura risalirebbe al primo periodo romanico, intorno agli anni 1000-1020.